Il governo olandese è caduto. Cosa succede ora? Gli scenari economici e le possibili coalizioni
L'economia e le finanze pubbliche olandesi sono attualmente in buona salute. Non aspettatevi quindi una reazione significativa da parte dei mercati finanziari a questa notizia. Tuttavia, sono ancora necessarie decisioni politiche per preservare la solidità economica dei Paesi Bassi. Il crollo della coalizione di governo le ritarderà
Uno dei matrimoni politici più infelici d'Europa si è concluso ieri, 3 giugno 2025, con l'annuncio del principale partito di coalizione, il PVV, determinato a ritirare il suo sostegno al governo olandese. Dopo meno di un anno, l’esecutivo guidato dal primo ministro Dick Schoof si è concluso prematuramente. I rapporti tra i quattro partner della coalizione non erano iniziati nel migliore dei modi. In pochi mesi, le tensioni politiche si sono accentuate.
L’economia va, ma l’offerta limitata frena la crescita
L'economia olandese ha registrato una performance moderatamente buona negli ultimi anni. Molti degli attuali problemi che affliggono l'economia non derivano da una mancanza di domanda. Sono piuttosto relative all’offerta le questioni che limitano maggiormente la crescita economica. Nonostante negli ultimi anni questa sia stata forte rispetto a quella di altri Stati membri dell’Eurozona, si avverte un senso di urgenza. Questioni come la rigidità del mercato immobiliare, la rigidità del mercato del lavoro, le emissioni di azoto e la transizione energetica non possono restare irrisolte.
Nel breve termine, la mancanza di un programma in questi settori ostacola la crescita economica perché ostacola gli investimenti. Ecco perché è importante che il prossimo governo affronti prenda di petto questi temi il prima possibile. Dunque, lungo il percorso dell’economia ci sono ulteriori ritardi, sebbene fosse già incerto se il governo ormai decaduto avrebbe trovato risposte politiche praticabili ai problemi più urgenti.
Finanze pubbliche sane, ma con sfide a lungo termine
Le finanze pubbliche sono in buone condizioni, poiché il saldo di bilancio ha superato le aspettative negli ultimi anni. Con un rapporto debito pubblico/PIL relativamente basso, pari al 43,3% nel 2024, e un deficit di bilancio ben al di sotto del 3%, i Paesi Bassi sono uno dei paesi finanziariamente più solidi dell'Eurozona. Il bilancio stilato in primavera è stato uno dei tanti scontri accesi tra i partner della coalizione, con il governo che, nel complesso, ha apportato modesti aumenti di spesa. La procedura, però, non è stata portata a termine. La domanda ora è se tutti questi aggiustamenti vedranno ancora la luce. Il Ministro dell'Edilizia Abitativa e della Pianificazione Territoriale ha già annunciato oggi il ritiro della proposta di congelare il canone di affitto degli alloggi popolari per due anni. Questa proposta aveva frenato le aspettative di inflazione, il che significa che il suo naufragio manterrà l'inflazione olandese elevata per un periodo più lungo rispetto al previsto.
Un futuro governo dovrà confrontarsi con sfide legate alla sostenibilità delle finanze pubbliche nel lungo periodo. Pur non essendo previsto che il deficit strutturale superi il 3% prima della fine del decennio, si stima un incremento della spesa per previdenza sociale, sanità e interessi sul debito. A queste pressioni si aggiungono ulteriori esigenze di bilancio, come un possibile aumento dell’obiettivo di spesa per la difesa, atteso in occasione del vertice NATO all’Aia previsto per fine mese. Tuttavia, grazie all’attuale solidità dei rapporti deficit/debito, è improbabile che queste dinamiche generino turbolenze sui mercati finanziari.
Un panorama politico complesso e le nuove elezioni dopo l'estate
Le prossime elezioni, previste per l’autunno, potrebbero segnare un cambiamento significativo nel panorama politico. Al momento, i sondaggi delineano uno scenario complesso. Il Partito per la Libertà (PVV), di destra, risulta essere il più grande, ma si prevede una competizione serrata con il Partito Liberal-Conservatore (VVD) e l’alleanza tra Sinistra Verde e Socialdemocratici (GL-PvdA). Secondo le rilevazioni condotte prima del ritiro del sostegno al governo Schoof, tutti e tre i partiti si attestavano intorno al 20% dei consensi, lasciando aperta la corsa per la leadership.
I Cristiano-Democratici (CDA) hanno recuperato costantemente consensi e ora si attestano intorno al 12% dei voti. I liberaldemocratici centristi (D66) si attestano intorno all'8%, con 10 partiti a meno del 5%. Gli attuali membri della coalizione, il BBB e il Nuovo Contratto Sociale (NSC), ottengono risultati tra l'1 e il 3%, il che indica perdite considerevoli rispetto agli attuali 5 e 13% dei seggi in Parlamento.
Il sistema elettorale olandese si basa sulla rappresentanza proporzionale e vanta una lunga tradizione di governi di coalizione. Nell'attuale frammentato panorama politico, è possibile che dopo le elezioni si verifichi un altro periodo difficile per la formazione del governo, con un partito di centrosinistra, conservatori liberali e un partito conservatore populista di destra tutti in lizza per il primo posto. Ma, con le elezioni previste solo dopo l'estate, molto può ancora cambiare.
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