Nell’Eurozona i consumi restano fiacchi, nonostante l’aumento del potere d’acquisto

Le vendite al dettaglio sono rimaste pressoché stabili nel primo trimestre nell'Eurozona, con marzo in leggero calo (- 0,1%) rispetto a febbraio. Nonostante gli aumenti salariali reali, l'incertezza sembra frenare la spesa dei consumatori. 

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L'incertezza continua a pesare sui consumi degli europei, con le vendite al dettaglio rimaste pressoché piatte da settembre 2024 a oggi. Nell'anno precedente, si era verificata una lieve ripresa della spesa. Ma dallo scorso novembre, in concomitanza con le elezioni negli Usa, la fiducia dei consumatori è in calo. E nemmeno le mosse più recenti promettono bene: la fiducia dei consumatori nella zona euro è diminuita drasticamente in risposta all'escalation della guerra commerciale ingaggiata dagli Usa a partire da aprile.

I dati indicano che, nonostante l’incremento delle retribuzioni stia superando l'inflazione, attualmente i consumatori sono indecisi. Infatti, la crescita salariale negoziata nella zona euro è stata superiore al 4% dall'inizio del 2023, mentre l'inflazione si trova ora appena sopra un benigno 2%. Dunque, i consumatori stanno recuperando il potere d'acquisto perso, ma attualmente non stanno utilizzando questo vantaggio per spendere di più nei negozi.

Nei mesi a venire, ci aspettiamo che il contesto economico globale continui a far tentennare i consumatori. Tuttavia, potrebbe comunque verificarsi una modesta crescita della spesa grazie alla crescita salariale, che dovrebbe rimanere più alta dell'inflazione.

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