Lo storico pacchetto fiscale sembra cosa fatta
Un accordo politico a Berlino fa presagire che il pacchetto fiscale chiave e le modifiche al freno al debito riceveranno la necessaria maggioranza di due terzi, al voto della prossima settimana. Il rischio di fallimento è quindi chiaramente sceso vicino a zero, ma non è ancora nullo.
Dopo lunghe trattative tra CDU/CSU, SPD e Verdi, sembra che sia stato raggiunto un accordo per garantire una maggioranza di due terzi per il pacchetto fiscale annunciato, durante il voto ufficiale del Parlamento tedesco martedì prossimo. I partiti hanno concordato alcune modifiche alle proposte iniziali; dei 500 miliardi di euro del fondo per le infrastrutture, 100 miliardi saranno immediatamente convogliati nel Fondo per la transizione climatica. Il resto del fondo rimane dedicato a ulteriori investimenti infrastrutturali, con 300 miliardi di euro destinati al governo federale e 100 miliardi di euro ai governi statali. Le modifiche previste al freno al debito rimangono sostanzialmente invariate, con solo una piccola aggiunta che prevede che anche i costi per le agenzie di intelligence siano inclusi nella spesa totale per la difesa. Il piano generale di esentare dal freno al debito le spese per la difesa superiori all'1% del PIL e di consentire ai governi statali di realizzare piccoli deficit è rimasto intatto.
L'accordo di oggi dovrebbe garantire la maggioranza dei due terzi necessaria per il voto della prossima settimana
L'accordo politico di oggi dovrebbe garantire una maggioranza di due terzi al Parlamento tedesco per il voto di martedì prossimo. Tuttavia, la possibilità di un fallimento a sorpresa non è ancora nulla. Ci sono molti deputati della SPD, dei Verdi e della CDU/CSU che non torneranno nel prossimo parlamento. È tutt'altro che garantito che questi “uscenti” si presentino al voto della prossima settimana o si attengano alla “disciplina di partito”. Potremmo persino vedere Friedrich Merz, probabile cancelliere della Germania, attraversare il Paese per radunare tutti i parlamentari e assicurarsi che arrivino a Berlino per votare.
Per il momento, sembra che Merz abbia superato con successo la sua prima grande sfida politica, assicurandosi il necessario sostegno per un imponente pacchetto fiscale e per la storica modifica al freno al debito fiscale. Il caveat è che queste misure da sole, per quanto impressionanti, faranno ben poco per migliorare la competitività dell'economia. Le infrastrutture moderne sono essenziali per una delle più grandi economie del mondo, ma non sono intrinsecamente il motore dell'innovazione, della trasformazione del settore o delle nuove opportunità di crescita. In ogni caso, le possibilità di una ripresa ciclica dell'economia tedesca, grazie agli effetti positivi del sentiment e successivamente della spesa effettiva, sono chiaramente aumentate. La durata di questa ripresa ciclica e la possibilità che si trasformi in una ripresa strutturale dipenderanno in larga misura dai colloqui ufficiali di coalizione attualmente in corso.
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