Da cancelliere della Germania, Friedrich Merz ha diverse sfide da affrontare
Ce l’ha fatta. Al secondo turno, Friedrich Merz ha superato il voto del parlamento tedesco, che lo ha eletto cancelliere della Germania.
In seguito a un'altra giornata storica per la politica tedesca, Friedrich Merz è stato eletto cancelliere della Germania, e la coalizione di governo formata dai cristiano-democratici (CDU) dai cristiano-democratici bavaresi CSU e dai socialisti (SPD) ha finalmente il via libera per iniziare a lavorare. Merz ha ricevuto 325 voti – nove in più di quelli necessari all’elezione, ma anche tre in meno rispetto ai seggi dei partiti che lo sostengono. Il secondo turno del 6 maggio è stato possibile solo grazie al fatto che alle elezioni dello scorso febbraio CDU/CSU e SPD sono riuscite a ottenere una maggioranza di due terzi in parlamento, che ha consentito loro di accordarsi sul secondo voto modificando la procedura ufficiale.
Appena due mesi fa, il nuovo governo tedesco aveva preannunciato una partenza forte e impressionante con una svolta nella politica fiscale, l'annuncio di un pacchetto infrastrutturale da 500 miliardi di euro e modifiche al freno del debito per consentire spese illimitate per la difesa. Purtroppo, agli annunci hanno fatto seguito alcuni errori e mosse politiche talvolta goffe. Tuttavia, la mancanza di riforme strutturali di vasta portata e di piani di finanziamento poco chiari nell'accordo di coalizione era stata in parte compensata dalla presentazione di alcuni volti nuovi nel governo designato, mantenendo vive le speranze che l’esecutivo potesse andare oltre le aspettative nate con l’accordo di coalizione.
L’elezione in due turni è solo l’ultimo sviluppo in una tendenza negativa: il nuovo governo tedesco non è partito nel migliore dei modi. Ci ricorda un centometrista che inciampa alla partenza di una finale olimpica. Poiché i voti sono segreti, non sapremo le ragioni che hanno portato al fallimento del primo turno la mattina del 6 maggio. Ma sembra che alcuni deputati di CDU e CSU volessero mostrare chiaramente la loro insoddisfazione per la svolta sulla politica fiscale avviata da Merz dopo le elezioni.
Guardando avanti, gli eventi di oggi sono un doloroso promemoria che sarà difficile per il governo entrante soddisfare le alte aspettative riguardo agli investimenti e alle riforme. Sembra che non tutti nei partiti della coalizione abbiano pienamente compreso il senso di urgenza che si accompagna alla necessità di un governo funzionante. Friedrich Merz e il suo esecutivo ora affrontano la sfida monumentale di ripristinare la forza economica mantenendo tutti allineati nei propri partiti.
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