L’indice PMI dell’Eurozona migliora, prima di possibili nuovi dazi USA

L'indice PMI di marzo mostra un ulteriore, cauto miglioramento, passando a 50,4 punti dai 50,2 di febbraio. Il PMI manifatturiero ha registrato un'impennata, in attesa di una possibile ulteriore escalation della guerra commerciale. Per il primo trimestre, ciò rende probabile una crescita positiva del PIL. 

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In attesa di una possibile ulteriore escalation della guerra commerciale con gli Stati Uniti, le imprese dell'Eurozona stanno diventando leggermente più positive riguardo al contesto economico. L'economia dell'Eurozona è tornata a ristagnare nell'ultimo trimestre dell'anno scorso, aumentando le preoccupazioni su una su debolezza strutturale. Sembra che il primo trimestre di quest'anno mostrerà un lieve ritorno alla crescita. Tuttavia, con la domanda esterna ancora molto sotto pressione e l'incombere di ulteriori dazi, le prospettive a breve termine rimangono modeste.

Il PMI (Purchasing Managers' Index, l'indice che misura le aspettative dei direttori di acquisto delle aziende) manifatturiero è salito al livello più alto degli ultimi due anni e mezzo (da 48,9 punti a 50,7). Ciò avviene quando i segnali di ripresa diventano più ampi. Il miglioramento della produzione per ora si basa ancora su una base traballante, poiché i nuovi ordini continuano a diminuire, ma la contrazione dei nuovi ordini si riduce di mese in mese. Le aspettative di investimenti significativi nel settore della difesa e delle infrastrutture contribuiscono all'ottimismo per una ripresa più sostenuta - soprattutto in Germania, dove il PMI manifatturiero ha registrato un'impennata - ma gli ordini di esportazione potrebbero rimanere sotto pressione a causa della guerra commerciale e della domanda globale fiacca.

Per i servizi, un'eventuale escalation della guerra commerciale dovrebbe essere meno preoccupante. La domanda interna è molto più importante e il miglioramento del potere d'acquisto fa ben sperare in un'ulteriore crescita. Tuttavia, la fiducia dei consumatori risente delle tensioni geopolitiche, il che significa che anche le prospettive dei servizi restano per ora modeste.

Le pressioni sui prezzi si sono attenuate a marzo, il che aumenta il dilemma in cui si trova attualmente la Banca Centrale Europea. Nella riunione di aprile, la BCE deciderà se continuare ad allentare la pressione o sospendere il ciclo di tagli per vedere come si evolve l'incertezza. Il quadro delineato dal PMI di marzo è quello di una crescita in modesto miglioramento e di un'inflazione in calo. Tuttavia, la prossima settimana potrebbe già sconvolgere questo quadro, poiché l'annuncio dei dazi statunitensi e le possibili ritorsioni europee potrebbero cambiare significativamente il panorama economico.