L’industria dell’Eurozona sta vivendo un momento da favola
Il settore manifatturiero dell'Eurozona è partito forte quest’anno. Nel primo trimestre la produzione è risultata in forte crescita. Gran parte dell’incremento è legata all'anticipazione dell’acquisto di prodotti europei dagli USA, in vista dei possibili dazi. Questa tendenza però non continuerà. Permane la debolezza di fondo.
Che dire di questo incredibile dato sulla produzione industriale del primo trimestre. La crescita è stata del 4,7%. È il dato più alto mai registrato se si esclude la ripresa dal primo lockdown del 2020 e si posiziona alla base della forte crescita del PIL, che nel primo trimestre del 2025 ha segnato +0,4%. Le ragioni dietro questi dati sembrano essere gli acquisti anticipati che gli importatori americani hanno fatto dei prodotti europei in vista dell’entrata in vigore dei dazi di Trump.
I dati sulle importazioni statunitensi suggeriscono che gli americani hanno importato quantità significative di prodotti farmaceutici, il che coincide con un'impennata della produzione farmaceutica nell'Eurozona negli ultimi due mesi. Infatti, tra gennaio e marzo, la produzione farmaceutica è cresciuta del 23,2%. In particolare in Irlanda, un importante polo produttivo. Altri settori che hanno registrato notevoli incrementi sono stati quello automobilistico, dei macchinari, delle attrezzature e dell'arredamento.
Quindi, il settore manifatturiero dell'Eurozona sembra aver vissuto un momento da favola nel primo trimestre – forse però la favola è Cenerentola. E’ probabile infatti che allo scoccare della mezzanotte del 2 aprile, il “Giorno della Liberazione”, gli abiti da principessa Disney di cui si è vestita l’Unione Monetaria siano tornati a essere banali stracci.
In altre parole, prevediamo che l'indebolimento della domanda di prodotti provenienti dell'Eurozona tornerà a essere un tema ricorrente, a causa dei dazi e della forte incertezza economica. Ciò significa che, sebbene il settore manifatturiero abbia registrato una notevole ripresa nel primo trimestre, non riteniamo che questa sia sostenibile molto a lungo. D'altra parte, sembra profilarsi una cauta tendenza di ripresa rispetto alla fine del 2024, che potrebbe consolidarsi volta che l'incertezza si sarà attenuata e le scorte si saranno normalizzate. Non scommettete però sulla prosecuzione del trend del primo trimestre.
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