Eurozona, un cauto ottimismo maschera le sfide di una ripresa incerta
Il settore manifatturiero sta resistendo abbastanza bene alla guerra commerciale. C’è invece preoccupazione per la debolezza dei servizi, che rischia di inficiare la crescita dell’Eurozona.
Nonostante il peggioramento del PMI dell'Eurozona a maggio, l'indicatore del sentiment economico della Commissione Europea è in realtà migliorato leggermente rispetto alla lettura di aprile (da 93,8 a 94,8). Ciò è dovuto principalmente a un atteggiamento leggermente più ottimista dei consumatori, ma anche il sentiment delle imprese è tornato a crescere.
A questo punto, la risposta generale a maggio sembra essere un lieve sollievo rispetto alle preoccupazioni di aprile. Tuttavia, data la rapidità con cui il sentiment cambia in relazione alla guerra commerciale e alle più ampie preoccupazioni geopolitiche, è ancora difficile trarre conclusioni definitive sulla solidità economica del’area della moneta unica. Nel complesso, dopo un PIL solido nel primo trimestre, prevediamo che la crescita tornerà a stagnare in questo trimestre.
Per l'industria, è degno di nota il fatto che i miglioramenti proseguano nonostante l'incertezza legata alla guerra commerciale. A maggio, il portafoglio ordini è migliorato, le scorte di prodotti finiti si sono ridotte e la produzione è aumentata. Il settore manifatturiero ha registrato un calo della produzione per un periodo prolungato, ma gli sviluppi attuali indicano l'inizio di una lieve ripresa. La probabilità che questa continui dipenderà dall'intensificarsi della guerra commerciale.
Per quanto riguarda i servizi, il quadro degli ultimi mesi si è indebolito. Da marzo, la fiducia ha registrato un andamento notevolmente più basso. Ma il calo non è dovuto solo al pessimismo. Il settore dei servizi segnala anche una domanda più debole e un rallentamento delle previsioni occupazionali negli ultimi mesi. Dunque, la tendenza ha un aspetto ampio che rischia di passare inosservato.
Da una prospettiva settoriale, la crescita dell'Eurozona non sembra promettente. Il motore di crescita affidabile costituito dal settore dei servizi sta arrancando, mentre il settore manifatturiero, più piccolo, sta mostrando i primi segnali di ripresa, proprio mentre la guerra commerciale porta con sé un'enorme incertezza. Nel complesso, questo non incoraggia le aspettative di una ripresa miracolosa. Ci aspettiamo tassi di crescita intorno allo zero per i prossimi trimestri, una situazione a cui l'Eurozona si è dolorosamente abituata negli ultimi anni.
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