Così l’euro può beneficiare della disillusione sul dollaro
Come può l'Eurozona accrescere l'attrattività dell'euro come valuta di investimento consentendogli di beneficiare della dedollarizzazione globale? Questa è la domanda chiave del nostro report, “Unipolar disorder: How the euro can benefit from dollar disillusionment”.
Potrebbe essere arrivato il momento in cui l'euro inizia a beneficiare dalla sfiducia che sta colpendo il dollaro. Le politiche di Donald Trump di quest'anno hanno stravolto ciò che abbiamo capito del dollaro negli ultimi 50 anni. I gestori delle riserve delle banche centrali hanno ridotto l'accumulo di dollari, favorendo al loro posto l'euro, che nello scorso anno è stata la principale valuta a beneficiare di questo processo. Affinché l'euro possa davvero sfidare il dollaro, però, devono accadere molte cose. Il processo sarà graduale. Ma è chiaro che il vento sta cambiando.
Questa è solo una delle conclusioni del nostro rapporto sulla disillusione del dollaro e su come l'euro potrebbe beneficiarne. Nella versione completa ci sono molti altri dettagli. Si legge qui.
Di seguito alcuni dei punti principali:
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L'imposizione delle tariffe “reciproche” da parte di Donald Trump ad aprile ha provocato volatilità e influenzato in maniera preoccupante la performance dei titoli di Stato Usa, strumenti finanziari tradizionalmente considerati “sicuri”. Da qui nascono gli interrogativi sul futuro della politica geoeconomica di Trump. In particolare, se questa accelererà l'allontanamento da un ordine finanziario unipolare che dalla Seconda guerra mondiale è incentrato intorno al dollaro.
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La transizione verso un nuovo mondo multipolare sarà un processo lungo, ma la de-dollarizzazione delle riserve valutarie (11.500 miliardi di dollari) è proseguita nel 2024. La novità è che l'euro ne è stato il principale beneficiario dello scorso anno.
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La de-dollarizzazione è favorita dalla percentuale sempre maggiore di investimenti domestici nel mercato dei titoli di Stato degli USA, influenzata dall'uscita dei principali investitori asiatici. Ma cosa deve fare l'Europa per attirare questi flussi? Ci saranno fattori di spinta e di attrazione, ma rimane la necessità per il vecchio continente di fornire una serie di asset liquidi e di alta qualità per competere con i Treasury statunitensi.
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C'è ancora molto lavoro da fare per aumentare l'attrattività degli strumenti finanziari in euro. Si pensi a un mercato dei futures sulle obbligazioni dell'UE per aiutarle a entrare negli indici sovrani, a un ruolo più incisivo dell'euro nel commercio globale, ad esempio, o alla fatturazione in euro dell'energia verde.
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Anche gli investitori ufficiali sono interessati al credito. Ma il mercato di titoli Investment Grade in euro è appena un terzo di quello in dollari, e deve recuperare terreno.
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Cosa significa tutto questo per il cambio euro/dollaro? Anche se non costituisce il nostro scenario di base, notiamo che un picco di pessimismo sulla politica statunitense potrebbe spingere l'EUR/USD verso il sopravvalutato range di 1,20/25. Tuttavia, un'avanzata più sostenibile sopra la soglia di 1,30 richiederà grandi cambiamenti per l'Eurozona in settori come quello dei costi energetici o della produttività. Ma non siamo ancora a quel punto.
Questa pubblicazione è stata preparata da ING esclusivamente a scopo informativo, indipendentemente dai mezzi, dalla situazione finanziaria o dagli obiettivi di investimento di un particolare utente. Le informazioni non costituiscono una raccomandazione di investimento e non sono consigli di investimento, legali o fiscali né un'offerta o una sollecitazione all'acquisto o alla vendita di alcun strumento finanziario. Leggi di più
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