Dazi USA, Trump sfida i giudici: così potrebbe forzare la mano e continuare la guerra commerciale
Un tribunale ha stabilito che Trump ha abusato della sua autorità nell'imporre dazi doganali ai sensi dell'International Emergency Economic Powers Act (IEEPA) del 1977. La sentenza riguarda i dazi del 10-30% su Cina, Canada, Messico e sul resto del mondo. Rimangono in vigore, invece, i dazi settoriali su acciaio, alluminio e automotive.
La sentenza
l 28 maggio, una corte federale statunitense, la Court of International Trade, ha emesso una sentenza storica, secondo cui, imponendo i dazi, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha abusato della sua autorità ai sensi dell'International Emergency Economic Powers Act (IEEPA). La corte ha stabilito che l'IEEPA non conferisce al presidente il potere di imporre unilateralmente dazi doganali di ampia portata, soprattutto quando questi non puntano ad affrontare le emergenze nazionali dichiarate – come il traffico di droga, l'immigrazione e gli squilibri commerciali.
La sentenza della corte si basa principalmente sulla tesi secondo cui un deficit commerciale che persiste da 49 anni non soddisfa il requisito di una "minaccia insolita e straordinaria".
I dazi interessati dalla sentenza
Sono interessati dalla sentenza:
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I dazi legati al Fentanyl e all'immigrazione decisi sulle importazioni da Cina, Canada e Messico, che vanno dal 10% al 30%.
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I dazi sul surplus commerciale globale pari o superiori al 10%, compresi i dazi reciproci sospesi fino al 9 luglio.
I dazi non interessati dalla sentenza
La decisione non ha alcun impatto sulle tariffe imposte da altre autorità competenti, come:
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I dazi su acciaio e alluminio (25%), in vigore dal 12 marzo.
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I dazi su auto e ricambi auto (25%), in vigore rispettivamente dal 3 aprile e dal 3 maggio.
Tribunale blocca i dazi di Trump: cosa succede ora
Il tribunale ha concesso alla Casa Bianca 10 giorni di tempo per sospendere i dazi interessati. Tuttavia, l'amministrazione ha già presentato ricorso alla Corte d'Appello degli Stati Uniti per il Circuito Federale. Si prevede che il caso arriverà alla Corte Suprema, che potrebbe pronunciare un giudizio definitivo sulla legalità dei dazi basati sull'IEEPA.
Se la sentenza verrà confermata, il governo statunitense potrebbe essere tenuto a rimborsare i dazi riscossi ai sensi dell'IEEPA, che ammontano a circa 13,7 miliardi di dollari fino al 30 aprile, secondo la US Customs and Border Protection. Una parte significativa – 7,9 miliardi di dollari – è stata pagata su merci provenienti da Cina e Hong Kong.
Bloccati i dazi di Trump: cosa cambia per la politica commerciale americana
Cosa significa tutto ciò per la futura politica commerciale?
Indipendentemente dall'esito, è probabile che la sentenza sposti l'attenzione verso i dazi imposti basandosi altre leggi e atti commerciali, come:
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La Sezione 232 (sicurezza nazionale)
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La Sezione 301 (pratiche commerciali sleali)
Questi statuti richiedono indagini più approfondite, ma in definitiva consentono comunque al presidente di agire unilateralmente. Diverse indagini in corso potrebbero portare a nuovi dazi su:
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Prodotti farmaceutici
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Semiconduttori
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Camion
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Minerali critici
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Prodotti ittici
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Gru
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Rame
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Legname
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Aeromobili
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Costruzioni navali
Indagini in corso/dazi dalla Sezione 232 e dalla Sezione 301 in arrivo
Inoltre, l'amministrazione conserva la possibilità di utilizzare la Sezione 122 (bilancia dei pagamenti) e la Sezione 338 (dazi di ritorsione), ampliando ulteriormente il suo kit di strumenti tariffari.
In conclusione
Questa sentenza rappresenta una significativa sfida legale e politica all'uso dei poteri emergenziali nella politica commerciale americana, e aggiunge un ulteriore livello di incertezza all'intera politica commerciale statunitense. Suggerisce inoltre che aziende e Paesi probabilmente intensificheranno gli sforzi per eliminare i dazi settoriali, diventati uno strumento privilegiato nella politica commerciale statunitense. Al 30 aprile, questi dazi avevano generato 26,8 miliardi di dollari di entrate doganali per l'anno fiscale 2025.
Prevediamo che il ritmo dei dazi settoriali accelererà, con l'annuncio di ulteriori misure probabilmente atteso a breve. Ciò sarà importante per i negoziati in corso con l'UE e la Cina, ovvero quelli che hanno il maggiore impatto sull'economia globale e sui mercati finanziari. A questo proposito, mettiamo in guardia nei confronti di un eccessivo allentamento o persino di un atteggiamento di soddisfazione in questa fase.
Nel caso dell'Europa, la maggior parte dei dazi colpisce il settore automobilistico, e questa serie di tariffe rimane in vigore. Se l'amministrazione statunitense procedesse con i dazi o le quote previsti sui prodotti farmaceutici europei, la maggior parte delle esportazioni europee verso gli Stati Uniti sarebbe ancora soggetta a dazi superiori al 20%. Infine, la resistenza contro il Presidente Trump potrebbe innescare dazi più aggressivi o altri annunci di politica economica, con possibili ripercussioni sui principali partner commerciali. Non dimentichiamo che una delle giustificazioni alla base delle attuali tensioni commerciali non è solo il deficit della bilancia commerciale statunitense, ma anche la ricerca di ulteriori entrate statali. La mancanza di queste ultime alimenterebbe ulteriormente l'attuale dibattito sulla (in)sostenibilità del debito.
La reazione dei mercati: un rally che sa di sollievo
I futures del mercato azionario statunitense hanno accolto la sentenza della corte con un rally di poco superiore all'1%. Questa reazione è stata senza dubbio favorita da alcuni incoraggianti risultati del primo trimestre di Nvidia. I titoli del Tesoro USA hanno subito una flessione di 5 punti base lungo la curva, in seguito a quella che potrebbe essere una notizia positiva per i consumatori statunitensi. Tuttavia, notiamo che lo spread degli swap statunitensi a 10 anni continua a oscillare ampiamente intorno a 55 punti base e potrebbe esserci il timore che un minore gettito tariffario non faccia che aggravare le preoccupazioni fiscali, mentre il Presidente Trump fa approvare al Congresso il suo “Big Beautiful Bill”.
Il dollaro ha registrato un modesto rimbalzo alla notizia che le politiche tariffarie di Washington sono in qualche modo soggette a una supervisione costituzionale. Da aprile, la valuta statunitense ha incorporato un elevato premio al rischio. Questa sentenza potrebbe alleggerire parzialmente tale premio e consentire al dollaro di riconnettersi con alcuni differenziali di tasso di interesse positivi. Tuttavia, un rialzo significativo del dollaro sembra improbabile, data la minaccia di nuovi dazi settoriali e le preoccupazioni sul mercato dei titoli del Tesoro USA quest'estate.
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