L’oro supera i 3.000 dollari l’oncia per la prima volta nella sua storia

Il prezzo dell’oro ha superato i 3.000 dollari l’oncia per la prima volta nella storia. Le preoccupazioni sui dazi, che rischiano di far aumentare l'inflazione e rallentare la crescita economica, stanno stimolando la domanda di beni rifugio come l'oro.

Ieri, 13 marzo 2025, il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha minacciato di imporre una sovrattassa del 200% su vino, champagne e altre bevande alcoliche provenienti dalla Francia e da altri Paesi dell'Unione Europea. Ciò ha fatto seguito alle immediate ritorsioni da parte dell'UE e del Canada dopo che la Casa Bianca ha applicato tariffe del 25% sulle importazioni di acciaio e alluminio all'inizio della settimana. A nostro avviso, l'incertezza sul commercio e sui dazi continua a sostenere i prezzi dell'oro e se le tensioni commerciali si intensificheranno e si assisterà a ulteriori misure di ritorsione, la domanda di oro come bene rifugio continuerà.

L'oro è una delle materie prime più performanti di quest'anno, con un rialzo di oltre il 14% su base annua. Ha toccato una serie di massimi consecutivi, spinto dalle frizioni commerciali, dagli acquisti delle banche centrali e dagli afflussi nei portafogli degli ETF. Il patrimonio totale degli ETF sull'oro di circa 3,5 milioni di tonnellate quest'anno, raggiungendo quasi 86,4 milioni di tonnellate. L'anno scorso le banche centrali hanno acquistato 1.045 tonnellate, pari a circa un quinto della domanda complessiva (secondo il World Gold Council) ed è probabile che gli acquisti continuino quest'anno. Se si verificheranno altre acquisizioni, i prezzi dell'oro riceveranno un'ulteriore spinta. Quindi possiamo aspettarci ulteriori rialzi per il prezzo del metallo giallo.